Quali sono state le ragioni dello strepitoso successo dei manuali Disney per ragazzi editi da Mondadori a partire dal "Manuale delle Giovani Marmotte" (1969)? Questo saggio si fonda sull’ipotesi che la fortuna di tali manualetti non sia stata dovuta solo alla loro utilità pratica e ricreativa, ma in gran parte anche a scelte comunicative coinvolgenti e quindi vincenti. L’analisi stilistica del suddetto manuale, del "Manuale di Nonna Papera" (1970) e del "Manuale del Gran Mogol" (1980), ossia i più celebri, recentemente ripubblicati, mette in luce i punti di forza della divulgazione disneyana, frutto di una riuscita coesistenza tra i registri colloquiale-espressivo e divulgativo-istruttivo. Dopo aver brevemente presentato la storia editoriale dei manualetti Disney e aver tentato di definire le tipologie testuali in essi impiegate, si esaminano aspetti pragmatici, lessicali e sintattico-testuali afferenti all’uno e all’altro polo stilistico, esemplificando e commentando soprattutto le originali e spiritose forme di manipolazione del lessico e della fraseologia idiomatica e proverbiale. Si mira a mostrare come l’efficacia di una lingua per l’infanzia che si propone come educativo-istruttiva possa dipendere da tonalità strategicamente colloquiali, giocose, cordiali e avvincenti, che nel nostro caso devono aver dato ai lettori l’impressione che da quei volumetti illustrati con paperi e topi Disney si levasse una voce tanto autorevole quanto amichevole e complice.
«Mie Giovani e Tenere Marmotte». Strategie stilistiche di successo nei manuali Disney per ragazzi
Russo B
2023-01-01
Abstract
Quali sono state le ragioni dello strepitoso successo dei manuali Disney per ragazzi editi da Mondadori a partire dal "Manuale delle Giovani Marmotte" (1969)? Questo saggio si fonda sull’ipotesi che la fortuna di tali manualetti non sia stata dovuta solo alla loro utilità pratica e ricreativa, ma in gran parte anche a scelte comunicative coinvolgenti e quindi vincenti. L’analisi stilistica del suddetto manuale, del "Manuale di Nonna Papera" (1970) e del "Manuale del Gran Mogol" (1980), ossia i più celebri, recentemente ripubblicati, mette in luce i punti di forza della divulgazione disneyana, frutto di una riuscita coesistenza tra i registri colloquiale-espressivo e divulgativo-istruttivo. Dopo aver brevemente presentato la storia editoriale dei manualetti Disney e aver tentato di definire le tipologie testuali in essi impiegate, si esaminano aspetti pragmatici, lessicali e sintattico-testuali afferenti all’uno e all’altro polo stilistico, esemplificando e commentando soprattutto le originali e spiritose forme di manipolazione del lessico e della fraseologia idiomatica e proverbiale. Si mira a mostrare come l’efficacia di una lingua per l’infanzia che si propone come educativo-istruttiva possa dipendere da tonalità strategicamente colloquiali, giocose, cordiali e avvincenti, che nel nostro caso devono aver dato ai lettori l’impressione che da quei volumetti illustrati con paperi e topi Disney si levasse una voce tanto autorevole quanto amichevole e complice.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.