Il contributo fa luce sui riflessi programmatici e pragmatico-testuali dell’ideologia pedagogico-grammaticale dell’educatore svizzero Jean-Baptiste Girard in alcuni testi italiani di educazione linguistica per la scuola elementare (1870-1946), finora poco o per niente studiati. Vengono anzitutto illustrate le posizioni glottodidattiche d’impronta induttivo-esperienziale dell’educatore friburghese, dei grammatici “teorico-pratici” che a lui si rifanno e dei fautori del metodo “oggettivo” di matrice positivista, che di tali grammatici raccolgono l’eredità, fornendo una rapida panoramica dell’influsso dell’ideologia girardiana sulla grammaticografia e sulla riflessione linguistica italiane fino al primo Novecento. Si analizzano quindi le tracce di queste vedute teorico-metodologiche nelle prefazioni (dove presenti) e nelle modalità pragmatiche e testuali di esposizione della materia del sillabario di Teodolinda Dorelli (1886) e delle grammatiche di Gaetano M. Cavalli (1870), Ida Baccini (1890) e Cesare Baistrocchi (1893), fino a cogliere echi di tale tradizione nel manualetto, finora non molto noto, di Giovanni Nencioni e Felice Socciarelli, significativamente intitolato "Parlar materno" (1946). Il fine dello studio, che comprende una disamina delle tipologie di esercizi e si chiude con uno sguardo agli orientamenti normativi degli autori prescelti, è contribuire a delineare, con il supporto di fonti testuali pertinenti, le forme dell’assimilazione italiana e il valore didattico del filone “teorico-pratico” ispirato a Girard, non sempre vincente quanto a diffusione dei testi scolastici, a fronte di orientamenti metodologicamente tradizionalisti e classificatori, eppure importante in rapporto ai tentativi di rinnovamento dell’insegnamento grammaticale tra Otto e Novecento.
Influssi girardiani in testi di educazione linguistica: dalla maestra Dorelli a "Parlar materno" (1946) di Nencioni e Socciarelli
Russo B
2023-01-01
Abstract
Il contributo fa luce sui riflessi programmatici e pragmatico-testuali dell’ideologia pedagogico-grammaticale dell’educatore svizzero Jean-Baptiste Girard in alcuni testi italiani di educazione linguistica per la scuola elementare (1870-1946), finora poco o per niente studiati. Vengono anzitutto illustrate le posizioni glottodidattiche d’impronta induttivo-esperienziale dell’educatore friburghese, dei grammatici “teorico-pratici” che a lui si rifanno e dei fautori del metodo “oggettivo” di matrice positivista, che di tali grammatici raccolgono l’eredità, fornendo una rapida panoramica dell’influsso dell’ideologia girardiana sulla grammaticografia e sulla riflessione linguistica italiane fino al primo Novecento. Si analizzano quindi le tracce di queste vedute teorico-metodologiche nelle prefazioni (dove presenti) e nelle modalità pragmatiche e testuali di esposizione della materia del sillabario di Teodolinda Dorelli (1886) e delle grammatiche di Gaetano M. Cavalli (1870), Ida Baccini (1890) e Cesare Baistrocchi (1893), fino a cogliere echi di tale tradizione nel manualetto, finora non molto noto, di Giovanni Nencioni e Felice Socciarelli, significativamente intitolato "Parlar materno" (1946). Il fine dello studio, che comprende una disamina delle tipologie di esercizi e si chiude con uno sguardo agli orientamenti normativi degli autori prescelti, è contribuire a delineare, con il supporto di fonti testuali pertinenti, le forme dell’assimilazione italiana e il valore didattico del filone “teorico-pratico” ispirato a Girard, non sempre vincente quanto a diffusione dei testi scolastici, a fronte di orientamenti metodologicamente tradizionalisti e classificatori, eppure importante in rapporto ai tentativi di rinnovamento dell’insegnamento grammaticale tra Otto e Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.