Si propone un’analisi a più livelli del "reportage" per fanciulli "I bambini delle diverse nazioni a casa loro" (1890), composto dalla scrittrice toscana Emma Perodi. Si è anzitutto fornito un inquadramento storico-linguistico ed editoriale relativo alla divulgazione per bambini nel secondo Ottocento, in particolare di argomento geo-culturale, dando risalto alla sua fruibilità extrascolastica e potenzialmente "cross-over". Ci si è quindi soffermati su motivi ispiratori e pubblico del fortunato "Bel Paese" di A. Stoppani, ricavandone un confronto con il nostro "reportage", che risulta ispirato da una finalità educativa all’epoca singolare e avveniristica. A un breve profilo letterario e linguistico della scrittrice si è fatta seguire una ricognizione delle modalità allocutive e delle strategie di coinvolgimento del lettore, degli stili, sospesi tra sobrietà e vivido descrittivismo diffuso, e delle forme testuali incastonate nella narrazione-descrizione delle infanzie dei diversi Paesi "esplorati". Infine una più accurata osservazione delle scelte linguistiche, lessicali soprattutto, ha provato che, pur in presenza di un dettato complessivamente colloquiale, la prosa (odeporico-)divulgativa della Perodi oscilla tra persistenze tradizionali e soluzioni modernizzanti, toscofiorentinismi ed esotismi. L’indagine consente di apprezzare la coerenza tematico-formale di un progetto di educazione all’italianità arricchito da una moderna prospettiva multiculturale.

Emma Perodi ‘reporter’ per l’infanzia: "I bambini delle diverse nazioni a casa loro" (1890)

Russo B
2018-01-01

Abstract

Si propone un’analisi a più livelli del "reportage" per fanciulli "I bambini delle diverse nazioni a casa loro" (1890), composto dalla scrittrice toscana Emma Perodi. Si è anzitutto fornito un inquadramento storico-linguistico ed editoriale relativo alla divulgazione per bambini nel secondo Ottocento, in particolare di argomento geo-culturale, dando risalto alla sua fruibilità extrascolastica e potenzialmente "cross-over". Ci si è quindi soffermati su motivi ispiratori e pubblico del fortunato "Bel Paese" di A. Stoppani, ricavandone un confronto con il nostro "reportage", che risulta ispirato da una finalità educativa all’epoca singolare e avveniristica. A un breve profilo letterario e linguistico della scrittrice si è fatta seguire una ricognizione delle modalità allocutive e delle strategie di coinvolgimento del lettore, degli stili, sospesi tra sobrietà e vivido descrittivismo diffuso, e delle forme testuali incastonate nella narrazione-descrizione delle infanzie dei diversi Paesi "esplorati". Infine una più accurata osservazione delle scelte linguistiche, lessicali soprattutto, ha provato che, pur in presenza di un dettato complessivamente colloquiale, la prosa (odeporico-)divulgativa della Perodi oscilla tra persistenze tradizionali e soluzioni modernizzanti, toscofiorentinismi ed esotismi. L’indagine consente di apprezzare la coerenza tematico-formale di un progetto di educazione all’italianità arricchito da una moderna prospettiva multiculturale.
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